PARTE II

ALCUNI FLASHES SULLA VITA INTERIORE

PREMESSA

La spiritualità del cristiano è unica e si può riassumere in una sola parola: amore; ma amore nel senso più profondo e più alto, totale, esclusivo. Infatti "Dio è amore" e il vero cristiano, "figlio di Dio", vive esclusivamente di amore. I vani santi vivono questo amore in varie forme, che derivano dalla loro personalità, dall'epoca, dall'ambiente, dal cammino che sono stati chiamati a percorrere durante la loro vita terrena. In Alexandrina, crocifissa nel letto per oltre 30 anni, questo amore esplode nell'unica forma possibile: quella di anima-vittima che, vibrante nella fiamma del duplice amore a Gesù e ai fratelli, che in sostanza è l'unico amore a Dio, si vota al dolore immolandosi, offrendo tutta se stessa, corpo, cuore, anima alla giustizia divina per la salvezza dei fratelli "soffrire, amare, riparare" è sin dall'inizio il suo programma di vita, al quale rimarrà sempre fedele, come abbiamo visto nella Parte I. Volendo lumeggiare qui la spiritualità di Alexandrina, che è tutta incentrata sulla sua missione di anima-vittima per la salvezza dei fratelli, pare opportuno richiamare quella grande verità che sussiste nel corso dei secoli, incomprensibile alla mente umana, ma pur tuttavia non meno vera: »... mistero tremendo, certo, e che non si potrà mai meditare abbastanza: la salvezza di un grande numero (di anime) dipende dalle preghiere e dalle mortificazioni volontarie, compiute a questo fine, dai membri del Corpo mistico di Gesù Cristo...» (Enciclica Mystici Corporis Christi», di Pio XII). Anche l'accettazione con amore delle varie tribolazioni della vita concorre alla salvezza. Infatti il nostro attuale pontefice Giovanni Paolo Il, degente all'ospedale Gemelli» dopo l'attentato, rivolgendosi ai malati il 24 maggio 1981 affermò:» ...La sofferenza accettata in unione con Cristo sofferente ha una sua efficacia impareggiabile per l'attuazione del disegno divino della salvezza... Invito tutti i malati ad unirsi a me nell'offerta a Cristo dei loro patimenti per il bene della Chiesa e dell'umanità...» Tutti poi ricordiamo che già S. Paolo aveva scritto ai cristiani di Colossi: Nel mio corpo dò compimento a quella porzione di patimenti che il Cristo mi ha riservato per il bene della Chiesa, che è il suo Corpo mistico.» (Col. 1, 24). E la Madonna, apparendo a Fatima ai tre pastorelli innocenti, non ha forse chiesto loro di fare sacrifici per la salvezza dei peccatori? Alexandrina è proprio, si può dire, una »incarnazione» del messaggio lanciato a Fatima dalla Mamma celeste dolorosamente ansiosa per il destino dei suoi figli. Tutti i santi hanno compreso questa misteriosa verità. Anche nella nostra epoca sono molto più numerose di quanto non si pensi queste anime, piccole ostie che in ogni momento si immolano insieme all'Ostia divina. Pio XI nell'enciclica »Miserentissimus Redemptor», dopo aver mostrato quanto è urgente, specialmente in questo secolo, la necessità dell'espiazione e riparazione, afferma categoricamente: Mentre cresce senza sosta la malizia degli uomini, il soffio dello Spirito Santo moltiplica meravigliosamente il numero dei fedeli dell'uno e dell'altro sesso che generosamente cercano di riparare per tante ingiurie fatte al Cuore divino di Gesù e non esitano ad offrire persino se stessi come vittime.» Alexandrina è proprio una di queste; e il lettore se ne è reso ben conto già leggendo la Parte I, poiché l'essenza della spiritualità di questa Serva di Dio sta nel suo ruolo di anima-vittima, come abbiamo detto; e tutta la sua vita è pervasa di questa spiritualità. Auspichiamo che in un tempo non troppo lontano qualche eminente teologo che si occupa particolarmente di mistica faccia uno studio approfondito sulla spiritualità di Alexandrina. Qui si ha il modesto scopo di presentare al lettore alcuni flashes sulla vita interiore della nostra biografata, sopratutto perché da questo sublime modello tragga maggior conoscenza della vita del vero cristiano e slancio nel mettersi a viverla imitando Alexandrina. A questo fine la cosa migliore ci è sembrata far parlare ancora lei stessa, come nella Parte I. Ecco che presentiamo vani insiemi di suoi pensieri, tratti dalle Lettere e dai Diarii. Abbiamo tentato di ordinarli, suddividendoli in una maniera un po' organica per comodità del lettore, che vi potrà fare delle meditazioni. Naturalmente la suddivisione non va intesa rigidamente, poiché le varie categorie di pensieri si intersecano molte volte, spesso sfumano una nell'altra. Ancora una volta chiediamo scusa al lettore per la imperfezione della stesura, invitandolo a »passare oltre», e a penetrare nella sostanza, che è di una bellezza più che umana.

CAPITOLO 1

ALEXANDRINA E GESU' PARLANO A NOI TUTTI

Cominciamo questa Parte Il con un insieme di frasi che per la loro semplicità sono alla portata di tutti, sono molto bene comprensibili; inoltre, per il loro carattere di esempio e per il loro tono esortativo, stimolano alla imitazione portando il lettore in una atmosfera di elevatezza cristiana, nel quotidiano. Nel 1° paragrafo, le frasi di Alexandrina ce la fanno sentire molto vicina a noi, poiché mostrano un suo atteggiamento simile al nostro, con le sue debolezze, paure e anche buone intenzioni, buona volontà che la fa rialzare dalle cadute e dà ripresa. Mostrano inoltre l'aiuto che le viene da Gesù e dalla contemplazione delle Sue sofferenze. Alcune frasi sono di saggezza, frutto di dolorosa esperienza. Nel 2° paragrafo, le parole di Gesù esprimono il suo amore per noi e quindi anche il suo desiderio di essere da noi riamato. Inoltre ce lo fanno sentire molto vicino e dànno incoraggiamento e conforto.

Alexandrina parla a noi tutti.

Io accetto tutto con rassegnazione, per amore al mio caro Gesù e per salvargli le anime. Non costa dire: "voglio essere santa"; più difficile è esserlo! Se io almeno lo ottenessi con tutte queste sofferenze! Ma ne sono tanto distante, tanto distante! Povera me!

Le più piccole cose mi portano al sacrificio: taccio per amore, non sono curiosa per amore, uso la carità per amore, quando molte volte i miei cattivi istinti vorrebbero il contrario.

Sulla Terra sentono compassione solo coloro che sanno per esperienza propria ciò che è soffrire. Abbia compassione il Signore del nostro soffrire!

Quando il Signore dà coraggio, è tanto bello soffrire innocente! Le umiliazioni fanno tanto bene all'anima. Chi vi è che si possa paragonare all'innocentissimo Gesù? E chi come Lui soffrì?

Io non temo il mondo né tutto l'inferno contro di me, perché chi possiede Gesù non può temere nulla. Temo solo la mia miseria, il mio nulla: temo di offenderLo, essendo così grande la mia fragilità.

Sto salda in Gesù: Egli sostiene sempre coloro che a Lui si affidano.

O mondo, o mondo, che non conosci il dolore né l'amore di Gesù! Solo con Lui si abbraccia la croce, solo con Lui si cammina verso il martirio.

Vi sono spine che mi feriscono e mi feriranno sino alla morte. Quando sento il dolore che mi causano e penso ad esso, fisso i miei occhi in Gesù e dico: - Per che cosa sto io a pensare a ciò che mi ferisce? Se io pensassi, mio Gesù, alle spine che feriscono il vostro Cuore divino, al dolore che Vi causano i crimini dell'umanità, dimenticherei il mio dolore... - In questi momenti copro di carezze Gesù crocifisso, Lo abbraccio e così vado dimenticando ciò che soffro.

Quando mi feriscono i disprezzi e le umiliazioni, ricordo quelle che Gesù soffrì nel presepio e quelle che soffre nel tabernacolo: Gli offro le mie per ripararlo e consolarlo. Con Gesù, anche nel più grande martirio, il soffio di questa vita passa dolcemente. Mio Dio, solo quando si sa che Voi siete offeso deve esserci motivo di lacrime.

Odo una voce che mi chiama: mi attira la dolcezza della sua chiamata. Devo andare, voglio andare: se non vado, mi perdo. Devo piangere, voglio piangere. Vedo che è perfetto, molto più perfetto che le mie lacrime siano di dolore e di amore: il timore, che resta più terra terra, è lontano dal salire all'altezza dell'amore.

Non perdetti la mia unione con Dio, in mezzo a dolori quasi insopportabili; e non cessai di offrirglieli. Dico dolori quasi insopportabili perché mi còstava il sopportarli; ma insopportabili non sono, perché il buon Gesù non ci dà cosa che non possiamo sopportare. E quando è per amore a Lui, è Lui che dà le forze, è Lui che soffre in noi.

Gesù parla a noi tutti.

Vuoi trovarmi, figlia mia? Cercami nel tuo cuore e nella tua anima. Abito là per fare penetrare di più in te il mio amore e per santificarti di più. Il tuo cuore è il mio tabernacolo; ed è sempre nei miei tabernacoli che ti voglio trovare a invocarmi per i peccatori; e voglio che tu mi dica molte volte che sei tutta mia.

Figlia mia, figlia mia, chi mi cerca mi trova. Chi vuole possedermi, mi possiede interamente, purchè mi cerchi e voglia possedermi sinceramente.

Io mi dò a te tanto quanto lo desideri. Sono tutto tuo. Le anime mi posseggono nella misura in cui desiderano possedermi.

Figlia mia, figlia mia, l'anima che corre andando alla ricerca di Gesù, senza sperare che Egli le venga incontro, Gli dà maggior prova d'amore.

È nella lotta, nel combattimento più accanito che l'anima fedele, l'anima forte dimostra il suo amore a Gesù. Se il combattimento fosse uno solo, non costerebbe nulla vincere. Mi consola molto il vederti umiliata alla mia divina presenza.

L'anima pura per natura, come gli angeli, non ha meriti: non mi dà la gloria che mi dà l'anima che ha ansie di essere pura, che si sforza e vince se stessa per esserlo.

Le colpe che con la tua fragilità vai commettendo, si estinguono con le sofferenze.

Coraggio, non perderti d'animo! Hai visto che io portavo la croce? Hai visto che sono caduto con essa? Fu per incoraggiarti. Il cadere non vuol dire respingere la croce, non amarla. Cammina! Io ti aiuterò: sarò sempre con te.

L'anima che vuole soltanto la mia divina volontà mi ama e nulla di più può desiderare. Non deve preoccuparti il non saper vivere; preoccupati solo di volere ciò che io voglio: questo è vivere, è saper vivere, è tutto.

Figlia mia, che temi tu? Chi ha Gesù, ha forza; chi ha Gesù, ha luce, amore e la grazia divina.

Mi piacciono, figlia mia, le anime piccole: con me si elevano alle più grandi altezze.

Cosa è mai la vita di Dio nelle anime! Mi piacciono tanto le anime umili e piccole: in loro sono io tutta la grandezza.

Sei piccola per essere grande per le anime e per il Cielo.

La forza dell'amore tutto vince, quando è amore puro, amore elevato, quando è per me.

L'amore e la fiducia sono tutto per l'anima che veramente ama ed appartiene a Gesù.

Quanto ti sei resa degna di me mediante il tuo sforzo e il tuo desiderio di emenda dai tuoi difetti! Felice l'anima, beata l'anima che si lascia guidare, modellare e lavorare dall'Artista divino! Come sei ricca! Io lavoro e tu cooperi col mio lavoro.

Felice l'anima a cui Gesù chiede tutto; beata l'anima che a Gesù tutto dà.

La generosità è cosa tanto rara; la pronta disponibilità alla sofferenza è molto difficile da trovare: i cuori che si dicono miei amici tentano subito di fuggire via da me quando invio loro sofferenze e prove.

Chiedi, figlia mia, chiedi, sposa mia, alle anime generose, alle anime di buona volontà che mi consolino, mi facciano salire al Cielo molti atti d'amore, che per me si sacrifichino persino nelle cose più piccole; che mi lodino nelle contrarietà, afflizioni e dispiaceri, invece di irritarsi. Amami, figlia mia, e fa' che io sia amato!

Amatemi con l'amore più puro, per ripararmi dall'amore più impuro e nauseante!

Presto, presto penitenza, riparazione per il peccato della carne! La impurità è una finestra aperta che dà entrata a tutti i peccati mortali. Il mondo si converta! Guai al mondo, se non si converte in breve tempo!

La preghiera è l'arma più forte; la penitenza è il mezzo potente per attirare sul mondo le benedizioni, le grazie e le misericordie del Signore. L'amore purifica il mondo. Voglio essere amato e voglio vedere amata mia Madre benedetta.

Le virtù sono armi che allontanano il male, che combattono tutti i crimini e tutte le iniquità e attirano a me le anime. Prendi conforto per soffrire. Con virtù, dolore e amore si guariscono le anime: escono dalla morte del peccato, rinascono alla grazia, a Dio.

Figlia mia, dì che io voglio che le anime vivano meno umanamente e più divinamente: io voglio un mondo di grazia, di purezza e di amore. Il mondo non dà retta alle mie richieste. Affinchè i miei divini desiderii siano realizzati, è necessario che venga un diluvio di giustizia, in modo che subito rinasca il diluvio della purezza, della grazia e dell'amore.

Voglio il mondo in fuoco d'amore, in purezza di corpo, anima e cuore.

Ricorda sempre alla povera umanità le tristezze, le lagnanze, le minacce del Signore. Non ha il perdòno solo il peccatore che non vuole essere perdonato.

Io voglio perdonare, voglio perdonare, ma voglio, si, voglio che mi sia chiesto questo perdòno.

Attenzione, attenzione, che la persecuzione satanica non avvenga per mancanza del compimento del dovere!

I rappresentanti della mia Chiesa non conoscono a fondo le insidie che i seguaci di Satana le preparano. Anche i capi delle nazioni ignorano le insidie e i falsi raggiri che gli amici del demonio da lui inviati stanno loro preparando per infliggere grandi disfatte.

Satana si è incarnato nella vanità, nella lussuria, nella disonestà! Vi è Satana nella donna e nell'uomo di oggi che vivono senza pudore una vita provocante. Avanti, avanti o uomini del potere!

Quanto più grandi sono le grazie e le meraviglie di Gesù operate nelle anime, tanto più perseguitate e meno comprese esse sono.

Beati coloro che soffrono con me e per me!

Figlia mia, molto ama chi molto soffre. Sa vivere chi sa soffrire.

Figlia mia, chi non ama il dolore non aspira alla perfezione né al mio amore. Il dolore eleva l'anima a Dio: è per questo che tu ti rendi simile a me.

Ogni anima che soffre con amore vive unita al suo Dio. Il dolore, il dolore racchiude in sé i segreti, tutti i segreti del Signore; il dolore, il dolore, come è potente! E non è compreso. Poiché non è compreso, maggiore, maggiore, maggiore è il suo valore.

Fatti coraggio! Chi con me soffre, con me vince.

Tutto ciò che è di Gesù non cade: in mezzo a tutte le tempeste si afferma, brilla, trionfa.

Dove c'è Dio, c'è tutto: Vi è il trionfo, vi è la vittoria.

Figlia mia, chi vive con Gesù, con Gesù muore; chi con Lui muore, con Lui risuscita alla vera vita.

Per l'anima che ama appassionatamente Gesù, il Calvario è Tabor.

Finiamo questo capitolo con frasi che Alexandrina si sente dire da Gesù circa la preghiera; sentiamole rivolte anche a noi stessi.

...Come è bella la preghiera degli umili! Come attira a sé le grazie e la follia d'amore di Gesù! Come è consolante per me la preghiera di quella che, essendo grande con la mia grandezza, si umilia e si fa piccola!

Chiedimi, figlia mia, ciò che vuoi in nome di chi sulla Terra fu mio padre adottivo; chiedi e dì agli uomini che mi facciano richieste a suo nome: egli può ottenere da me in Cielo ciò che tutti i santi riuniti non ottengono. Amalo molto, figlia mia; so che lo ami; fà che egli sia amato.

Ripeti sempre l'orazione che ti ho insegnata tanti anni fa: O mio Gesù, io credo che siete presente in me: io Vi adoro e confido che non mi abbandonate neppure per un solo istante».

Chiedi a coloro che ti sono cari che ci (Gesù e Maria) riparino e che Ci ottengano più anime che Ci riparino! Quanto più ci sarà preghiera e riparazione, tanto più grande sarà la misericordia, sarà il perdono del Signore.

Figlia mia, fa’ che molte persone facciano il voto di offrire tutto, azioni, preghiere e sofferenze, per le anime del Purgatorio e che questa offerta sia fatta alla Madre celeste, alla Regina di tutte le anime. Ciò che più consola e allieta il suo Cuore santissimo è pregarla per i peccatori e per le anime del Purgatorio. Alla preghiera fatta per i peccatori non viene tolto il valore dall'essere offerta in suffragio delle anime; non perde il valore la preghiera, ma ne acquista. Prometto di facilitare molto la conversione di un peccatore quando mi sarà richiesta in nome di quelle anime che sospirano ansiosamente di godermi e amarmi eternamente.

   

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