APPENDICE

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UNA LETTERA A GESU' BAMBINO

Per il S. Natale del 1946, in uno slancio d'amore e di generosità, Alexandrina scrive a Gesù Bambino una appassionata lettera di offerta di tutta se stessa. Nel suo Diario del 27 dicembre si legge quanto segue: Ho cercato di dare a Gesù Bambino, con i miei atti d' amore, i sacrifici, le orazioni e tutte le sofferenze intense, una piccola culla soffice, degna della sua nascita. Sento come se nulla gli avessi dato e fosse stato vano tutto il mio sforzo. O nera cecità che tutto nascondi! Egli permise che alcune ore prima e dopo la sua nascita fossero per me molto amare. Volli scrivergli con la mia mano, facendogli la consegna totale di me stessa, per completare il suo corredo. Con quale sacrificio lo feci! Che sfinimento! Quanto soffrivano il mio corpo e la mia anima! Ma, non potendo resistere a tali ansie di fare questa consegna a Gesù Bambino e provargli in questo modo quanto il mio cuore gelato Lo vorrebbe amare e quanto vorrebbe appartenergli, Gli scrissi così: - Al mio caro Gesù nel suo presepio. Scrive la vostra figliolina Alexandrina, che vuole apprendere da Voi le vostre lezioni. Siate il mio Maestro, Gesù! Natale 1946: nascita di Gesù. Presso il suo presepio. Dolce e caro Gesù, in spirito umilmente prostrata, sentendo (nel cuore) il vostro presepio, vengo ad adorarvi e a consegnarmi interamente a Voi, per morire proprio qui in questo momento a me stessa e al mondo. Oh, sì! Lo voglio, Gesù, per vivere interamente per Voi, per darvi la prova non dell'amore con cui Vi amo , perché è tanto poco, ma di quello con cui vorrei amarvi. Ascoltate, Gesù, ascoltate, mio Amore! Affinché io possa ottenere ciò che tanto desidera il mio povero e freddo cuore, fate che i miei occhi non vedano altra cosa se non Voi, che i miei orecchi non odano se non le cose del Cielo, che la mia lingua e le mie labbra non si muova-no se non per parlare di Voi, delle vostre cose, per lodarvi, che il mio cuore non abbia altri sentimenti che non siano quello di amore e quello di dolore: l'amore per amarvi e il dolore per consolarvi e riparare. Sì, Gesù, fate che tutto ciò che si dirà attorno a me, sia di lode sia di sdegno, io lo prenda come non riguardasse me: che io rimanga come un cadavere che non parla, non ode né sente. Di più ancora, mio Gesù, voglio dirvi ancora di più: voglio farvi un atto di rassegnazione alla morte e un atto di rinuncia. Se i medici, con i loro esperimenti, mi abbrevieranno i giorni di vita, io accetto contenta e perdòno loro di tutto cuore. Rinuncio anche alle ansie e ai desiderii che si realizzino le vostre divine promesse: non voglio sapere né pensare se esse si compiranno o no, se il mio padre spirituale verrà o non verrà prima della mia partenza per il Cielo. Ciò che Voi vorrete è ciò che io voglio, mio Gesù: la vostra volontà, la vostra gloria, il vostro amore; Voi, soltanto Voi, mio Gesù! Sapete bene quanto costa tutto questo al mio cuore: lo sento tutto a pezzi; mi lascio schiacciare, annichilire solo per amore. Accettate questo cuore lacerato per guarnire i vostri vestitini, come se fosse l'oro più fine, le pietre più preziose. Accettate tutto quanto ho sofferto, tutto quanto ho sentito, tutto quanto ho fatto durante la vostra novena affinché, invece di dure paglie, abbiate materassi e cuscini soffici. Cosa vorrei darvi, mio Gesù? Cosa vorrei chiedervi? Cosa vorrei dirvi? Vi parli il mio cuore! Riempitemi di Voi; riempite tutti coloro che mi sono cari; riempite il mondo intero. Siatemi amico, Gesù, perché non mi manchino le forze per compiere fedelmente la consegna che Vi ho fatto or ora. Vedete quanto soffro già! Per vostro amore, per vostro amore: si salvino le anime! Perdonatemi, Gesù! Datemi la vostra grazia, datemi il vostro amore con quello della cara Mamma. Sono la povera Alexandrina, vostra indegna vittima.

il Diario continua così:

Ho aspettato l'ora della sua nascita. Allo scoccare della mezzanotte, di fianco a me, davanti alla sua piccola culla ho acceso due candele in suo onore; ho preso la lettera scritta, l'ho letta in sua presenza: la leggevo e piangevo. Dopo di averla letta, l'ho collocata sopra la paglia e sotto di Lui. Senza sapere ciò che volevo, senza sapergli parlare, Gli ho detto: - Gesù, prendete il mio cuore: che esso Vi dica e chieda tutto, senza che io stessa sappia ciò che esso Vi dice e chiede. Che esso Vi ami tanto come Voi volete, senza che io stessa sappia che esso Vi ama. Accettate tutte le spine che mi feriscono e trasformatele in rose che adornino il vostro presepio. - E restai per molto tempo a contemplare Gesù, quando le lacrime me lo permettevano.

3
DUE CARISMI DI ALEXANDRINA

Perscrutazione dei cuori

Uno dei carismi riconosciuti da molte persone che l'hanno avvicinata è quello della «perscrutazione dei cuori». Dal SUMMARIUM del Processo Informativo Diocesano stralciamo alcuni brani di testimonianze. Don Umberto Pasquale depone: "Ebbe il dono della perscrutazione dei cuori e al punto che molta gente, prima di andare a farle visita, andava a confessarsi per timore che Alexandrina avrebbe letto nel loro cuore.»

E, in un altro punto dice:

Quando di domenica, negli ultimi due anni, quasi tutti gli abitanti della parrocchia andavano a farle visita in gruppo, siccome non poteva riceverli tutti singolarmente, indirizzava loro qualche parola di carattere generale; più di una volta aggiungeva: Qualcuno viene qui per curiosità, ma ha l'anima macchiata. Sta sulla via dell'inferno. Vada a confessarsi, vada a confessarsi!

Franciscus Dias de Azevedo, parroco di Balasar, depone:

«Riguardo alla perscrutazione dei cuori posso affermare che varie persone, uscendo dalla sua camera, avevano esclamazioni come questa: "Vedeva tutto quello che c'era in me!"»

Franciscus Dias Cubelo Soares dice, al riguardo:

«So che ci furono persone che mi dissero: "Pare che sappia quello che accade dentro di noi, poiché le parole che disse ci toccarono nella ferita".»

Sentiamo ora la sorella Deolinda:

«Leggeva nei cuori di coloro che le facevano visita. A volte, delle persone entravano nella camera ed ancora prima che parlassero diceva quello che fosse più appropriato alle persone stesse, in quelle circostanze, dando ad intendere che aveva intuizione di quello che succedeva nel loro intimo»

La signora frene da Costa Azevedo Pina Vaz, medico, figlia del dott. Azevedo, afferma:

«Sulla perscrutazione dei cuori, varie volte vidi che persone che erano entrate nella sua camera, quasi senza pronunciare parole, ad un certo momento piangevano e persino confessavano pubblicamente alcuni peccati. Altre volte sentivo che restava in una grande sofferenza dopo certe visite.

La maestra del paese, Caozinha, dichiara: «In quanto alla perscrutazione dei cuori, so che la Serva di Dio aveva questo carisma. Una volta, una signora che essa mai aveva conosciuto, le chiese di pregare perché potesse ottenere la realizzazione del matrimonio con un determinato uomo. E la Serva di Dio le rispose: - Lei non si vergogna? Perché vuole sposare un uomo che è sposato? - La Serva di Dio non aveva saputo nulla né della vita di lui né di lei.

La stessa Caozinha ricorda:

«Una volta entrò là un sacerdote e chiese ad Alexandrina: - Mi dà il permesso di stare dentro? - Alexandrina rispose: - La Riverenza Vostra può stare, ma non può entrare la compagnia che sta nell'automobile. - Il sacerdote ebbe una conversazione con Alexandrina e, passato un certo tempo, le scrisse, o le parlò, dicendole che già aveva regolarizzato la sua vita. Devo aggiungere che nessuno aveva raccontato ad Alexandrina quali fossero le relazioni esistenti tra il sacerdote e le signore che portava nell'automobile.

Riguardo allo stesso episodio, la signorina maestra Maria Angelina Marques Ferriera precisa:

Passato circa un mese, quel sacerdote che essa non conosceva, le scrisse una lettera comunicandole che già aveva messo in ordine la sua vita e che entro poco sarebbe tornato a farle visita; cosa che realmente avvenne.

Carisma della profezia

Abbiamo visto che negli scritti di Alexandrina si trovano passi in cui vengono prospettati eventi futuri, di interesse generale: riguardo alla 2° guerra mondiale e riguardo alla Consacrazione del mondo alla Madonna. Inoltre vi sono presentimenti precisi circa la sua morte. Attraverso varie testimonianze fatte al Processo Informativo Diocesano si apprende poi che era dotata del carisma della profezia anche circa alcuni eventi di interesse personale. Eccone due esempi.

La maestra Coazinha depone di sapere di un ragazzo paralizzato, di nome Gioacchino Raposo, che fu portato in carrozzella a far visita ad Alexandrina, la quale previde la sua guarigione:

Fu portato in carrozzella, quando aveva 16 anni, a visitare Alexandrina che gli diede una corona del Rosario dicendo: "Mettila in capo al letto e devi levarla soltanto quando andrai da solo in chiesa."» Passato un certo tempo, un mese, poco più o poco meno, incominciò a migliorare e poté andare da solo in chiesa.»

La signora Maria Adelaide da Rocha Brito parla di una profezia a lei fatta da Alexandrina circa la sua azienda che era in gravi condizioni economiche conforti deficit che non si prevedeva come potessero essere sanati. Ecco quanto dice la signora:

«Allora ci rivolgemmo ad Alexandrina e le esponemmo il Caso, ricevendo come risposta che tutto si sarebbe accomodato, che stessimo tranquilli. E realmente entro il termine fummo in grado di soddisfare gli impegni... Fu allora che mi resi conto che aveva previsto le cose. Aggiungo che, dopo la prima conversazione con Alexandrina, sentimmo una calma ed una certezza che tutto si sarebbe risolto, cosa che ci meravigliava davanti ai fatti gravi che dovevamo affrontare.

Circa le profezie di interesse generale, a quanto gia visto nella Parte I, pare interessante aggiungere qui i seguenti altri passi:

Riguardo alla guerra Nella Lettera a p. Pinho del 4 luglio 1940 si legge:

Dopo una piccola preghiera e l'offerta di me stessa insieme ad altre anime vittime in unione con la Mamma celeste affinché Gesù lasciasse libero il Portogallo dal terribile male della guerra, fui subito ascoltata. Gesù si affrettò a rispondermi: - Chiedi e riceverai; chiedi con fiducia. Il Portogallo sarà salvo. Guai a lui se non corrisponde a tanto grande grazia! Confida, è Gesù colui che te lo dice e non inganna. –

Nella Lettera del 6 dicembre 19 dice di aver sentito Gesù affermarle:

La pace viene, sebbene a costo di molto sangue. E il Santo Padre sarà libero: il dragone superbo e rabbioso che è il mondo non oserà toccare il suo corpo... –

Nel novembre 1943 Alexandrina ripete la convinzione che il Portogallo non sarebbe entrato in guerra. Infatti, nel Diario del 9 novembre 1943, è scritto:

Quando mi parlano della guerra e del pericolo in cui si trova il Portogallo, sorrido a tutto, poiché il cuore moltiplica la sua fiducia arrivando a dire a Gesù: - Confido in Te - E dico a chi mi parla (del pericolo che il Portogallo entri in guerra): - Non sarà così: il Signore è di misericordia infinita! Non è perché noi meritiamo di più di altre Nazioni. –

Due giorni dopo detta questo suo dialogo con Gesù:

O mio Gesù, mio Gesù, preservate il Portogallo dalla guerra?! Noi non lo meritiamo, ma abbiate compassione di noi! Salvate, mio Gesù, salvate il Portogallo? - Sì, figlia mia, il Portogallo è preservato, non entra in guerra. Non ho io la crocifissa di questo Calvario a fianco di mia Madre benedetta a sostenere il braccio dell'Eterno Padre? –

il 7 aprile 1945, dopo la S. Comunione, sente Gesù dirle:

È prossima l'ora della pace. Se il mondo, ripeto, e più ancora il Portogallo sapranno essere grati per la grazia che fu loro data, la pace sarà duratura; regnerò tra gli uomini: fra loro ci sarà sempre la mia pace divina. Se non mi saranno grati, se non faranno orazione e penitenza, se non si rialzeranno dai loro grandi crimini, presto (tutto il mondo) sentirà cadergli addosso non il fuoco delle armi, ma il fuoco della giustizia divina, non la distruzione fatta dagli uomini, ma la distruzione che proviene dal potere e dalla maestà di Dio. –

Riguardo alla Consacrazione del mondo alla Madonna

Rimandiamo al capitolo 12° della Parte I dove è ampiamente trattato l'argomento. Qui aggiungiamo solo alcuni altri stralci dei suoi scritti per mettere in evidenza il suo carisma profetico. Nella Lettera a p. Pinho del 4 marzo 1939 si legge che Alexandrina ha il presentimento che sia il cardinale Pacelli il futuro Papa. Infatti sta scritto:

Ieri (venerdì) quando ero nell'Orto (rivivendo la Passione) nostro Signore mi disse che sarebbe stato il cardinale Pacelli il nuovo Papa. Alexandrina lo comunica solo a Deolinda e a Coazinha, ma in séguito è asssalita dai dubbi e deve sopportare una tremenda lotta, temendo che non sia vero. Pochi giorni dopo l'elezione di Pio XII, predice che sarebbe stato quello il Papa che avrebbe finalmente fatto la Consacrazione. Nella sua biografia p. Pinho scrive:

"Questo appare in un documento scritto a matita durante l'estasi che ebbe il 20 marzo 1939, in cui il Signore fa, una volta ancora, urgenza per la Consacrazione, dichiarando che sarà fatta dal nuovo Papa.

Inoltre predice che tale Consacrazione sarebbe stata fatta proprio al Cuore Immacolato di Maria». È richiesta da Gesù questa particolarità. Nella Lettera del 3 novembre 1939 leggiamo:

Dì al tuo padre spirituale che mandi a dire al Santo Padre che voglio che sia collocato da lui al petto di una statua di mia Madre Santissima un cuore con una chiave d'argento o d'oro, una cosa fine, il che vuol significare: come mandai a chiudere tutto nell'arca di Noé prima del diluvio, così voglio chiudere il mondo intero in quell'Arca santissima. E voglio che poi tutto quanto ti ho comandato sia eseguito.-

E in quella del 20 giugno 1941 leggiamo che si sente dire da Gesù:

Tutto il mondo gioirà per essere consacrato al Cuore della tua e mia Madre benedetta. –

 

   

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