CAPITOLO 12
(1935-1942)

CONSACRAZIONE DEL MONDO ALLA MADONNA

- Figlia mia, come chiesi a S. Margherita Maria che il mondo fosse consacrato al mio Cuore divino, così chiedo a te che sia consacrato a mia Madre, con una festa solenne. Mi sono servito di te per comunicare al Papa tale mio desiderio. Io voglio che Ella sia onorata come me, poiché è mia madre. Voglio che il mondo conosca il potere che Ella ha presso il trono divino. - Gioisci figlia amata, gioisci figlia diletta, con Gesù e con la tua cara Mamma: gioisci perché sono realizzati i desiderii di Gesù. Gioisci perché grandi benedizioni vengono sulla Terra colpevole. - Io vidi la Madonna di Fatima elevata a grande altezza, non so su che cosa. Attorno a Lei in basso, un universo di gente. Ella guardava tutti con tenerezza. Rimasi fuori di me: mi parve di essere trasportata in un'altra regione...

Il desiderio che il mondo sia consacrato alla Madonna è già diffuso ampiamente in Europa quando Alexandrina sente per la prima volta da Gesù l'invito a stimolare il Papa perché si decida a fare la consacrazione ufficiale; naturalmente questa sollecitazione viene fatta attraverso il direttore p. Pinho.

Gesù chiede.

Il primo riferimento a questo argomento negli scritti di Alexandrina si trova nella Lettera a p. Pinho del 1° agosto 1935: Il giorno 30 (luglio 1935), dopo la S. Comunione, mi sentivo molto bene col Signore: sentivo grande unione con Lui. Passati alcuni momenti, udii che mi chiamava: - Figlia mia... manda a dire al tuo padre spirituale che, come conferma dell'amore che tu porti a mia Madre Santissima, voglio che sia fatto tutti gli anni un atto di consacrazione del mondo intero a Lei in uno dei giorni delle sue feste, scelto da te: o l'Assunzione, o la Purificazione, o l'Annunciazione, chiedendo a questa Vergine senza macchia di peccato che svergogni e confonda gli impuri, affinché essi retrocedano nel loro cammino e non mi offenda-no. Come chiesi a S. Margherita Maria (Alacoque) che il mondo fosse consacrato al mio Cuore divino, così chiedo a te che sia consacrato a Lei con una festa solenne. -Sentivo le carezze del Signore, di cui ho già parlato a vostra rev., e il Signore mi diceva: - Non cessare di occuparti di questo tuo incarico. Mandagli a dire tutto... P. Pinho non dà subito importanza a questa richiesta, come si legge in «No Calvario de Balasar»: Allora non attribuimmo tanta importanza a questa parte della Lettera, poiché era l'epoca, come afferma nella prima parte della Lettera, delle tenerezze, delle consolazioni spirituali, e sono tanto facili in questi casi gli equivoci e gli inganni rispetto a quanto si sperimenta nell'anima...» Alexandrina prende tanto a cuore questo suo nuovo compito e offre preghiere e sacrifici. Per es. nel fioretto n. 8 del maggio 1936 soffre affinché: La cara Mamma del Cielo sia amata e onorata da tutti quelli che vivono ora e da quelli che vivranno sino alla fine dei secoli e affinché tra poco Le sia consacrato il mondo intero. Dal 26 al 30 agosto 1936 p. Pinho predica un triduo in Balasar: ha così 'l'occasione di occuparsi di Alexandrina con più tempo libero. In uno di quei giorni Alexandrina ha un'estasi in cui sente Gesù che la conforta: Figlia mia, con queste tue sofferenze mi hai salvate molte anime. Prega per la mia cara Spagna (infuriava allora in Spagna la guerra civile comunista). Vedi il castigo di cui tante volte ti parlai? Si estenderà a tutto il mondo, se non si fa penitenza e se non si convertono i peccatori... Perché avviene che i miei ordini non vengono eseguiti? Non ho io dato al tuo padre spirituale già segni in abbondanza che è il mio spirito a guidarti?... Io voglio che il mondo sia consacrato a mia Madre Maria Santissima: è il rimedio per tanti mali che lo minacciano. - P. Pinho, un po' scosso, dice ad Alexandrina di chiedere a Gesù, qualora ritorni a parlarle, in quale modo vuole che sia fatta la consacrazione, se direttamente a Roma, o come. La risposta non si fa attendere: - Che scriva direttamente a Roma comunicando questo desiderio del Signore. - Gesù insiste nel chiedere tale consacrazione. Per es nella Lettera del 10 settembre 1936, a proposito della rivoluzione comunista in Spagna, si legge che Alexandrina si sente dire da Gesù: Manda a dire al tuo padre spirituale che diffonda, che faccia giungere ai confini del mondo che questo flagello è un castigo: è l'ira di Dio. Io castigo per richiamarli: voglio salvare tutti. Morii per tutti. Non voglio essere offeso e lo sono tanto orribilmente: nella Spagna e in tutto il mondo, quale crudeltà! C'è tanto pericolo che queste barbarie si estendano! - E Gesù prosegue richiamando ancora la tanto desiderata consacrazione del mondo alla Madonna, che considera rimedio indispensabile: - Ti dirò come sarà fatta la consacrazione del mondo alla Madre dell'umanità e Madre Santissima. La amo tanto! A Roma sarà consacrato a Lei il mondo intero dal Santo Padre e poi dai sacerdoti in tutte le chiese del mondo, sotto il titolo di Regina del Cielo e della Terra, Signora della vittoria. Se il mondo corrotto si convertirà e cambierà strada, Ella regnerà e la vittoria sarà ottenuta da Lei. - La Lettera continua così: Sentii allora quella forza interiore e quel calore di cui parlai già da molto a lei, padre mio. E il Signore mi diceva: - Và, figlia mia, non avere timore, perché i miei desiderii saranno soddisfatti.

P. Pinho chiede a Roma.

Si comprende bene perché, dopo l'estasi con quella frase «perché i miei ordini non vengono eseguiti?», p. Pinho si decide subito, l'11 settembre, a scrivere a Roma. Scrive al Papa Pio XI, per mezzo del cardinal Pacelli, una lettera di richiesta della consacrazione del mondo alla Madonna, spiegando in modo sintetico l'origine di quella richiesta. Questa lettera è riportata in Appendice. Roma chiede all'arcivescovo di Braga notizie più dettagliate sul Caso; l'arcivescovo le chiede a p. Pinho, poi le invia a Roma, col suo parere. Come conseguenza, Roma manda alla Annunciatura di Lisbona l'ordine di fare esaminare il Caso di Mexandrina. Viene in-caricato il p. Antonio Durào Sj., fratello del provinciale dei Gesuiti del Portogallo, p. Paolo Durào Sj.

Primo esame da parte della Santa Sede.

Leggiamo quanto Alexandrina detta nella sua Autobiografia, a proposito di questa visita. Il 31 maggio 1937 ricevetti la visita del rev. p. Durào. Veniva per ordine della Santa Sede ad esaminare la questione della consacrazione del mondo alla Madonna. Era mio desiderio vivere nascosta e che nessuno sapesse quanto avveniva in me! Sua Rev. p. Durào consegnò a mia sorella il biglieto del mio direttore spirituale, pregandola di leggermelo. Nell'udire le parole del biglietto, che erano queste: «Viene lì il signor p. Durào: gli parli liberamente e gli risponda a tutto quanto le domanderà.» Rimasi afflitta e dissi a mia sorella: - Che devo dirgli? - non sapevo che fossero necessarii questi esami. Mia sorella mi incoraggiò e mi disse: - Dirai ciò il Signore ti ispirerà. Rimasi sorpresa quando mi fece domande circa le cose del Signore, ma, senza la minima esitazione, cominciai a rispondere alle sue domande. Sua Rev. mi disse che voleva che gli dicessi solo le cose principali, poiché non voleva stancarmi, avendo visto che il mio stato era grave. Risposi che non sapevo quali fossero le cose principali. Sua Rev. mi disse: - Mi piace questo, mi piace! - E fu allora che mi parlò della consacrazione del mondo alla Madonna. Dopo di avermi fatto varie domande con molto bel garbo, mi disse: - Non si ingannerà? -All'udire queste parole mi passò per la mente l'inganno circa la mia morte (mistica) e pensai: questo é contro di me, ora glielo dico. E risposi: - Mi sono ingannata.... - e gli raccontai ciò che era avvenuto nel giorno della festa della SS. Trinità del 1936. Sua Rev. non mi disse se mi ero ingannata, ma mi parlò cosi: - Queste cose costano molto, nevvero? - Risposi: - Costano, e mi lasciano triste! - E cominciai a piangere. Sua Rev. mi chiese di non dimenticarlo nelle mie preghiere e mi promise di non dimenticarmi mai nel Santo Sacrificio della Messa. Si inginocchiò, recitò tre «Ave Maria» alla Madonna e alcune giaculatorie. Si congedò da me e si ritirò. Piansi molto e rimasi molto tormentata e triste perché si era venuto a sapere ciò che da tanto tempo si era svolto nel segreto. Scrissi. subito al mio direttore spirituale raccontandogli tutto. Sua Rev. (p. Pinho) mi rispose immediatamente tranquillizzandomi e dicendo che tutto era per la gloria del Signore. Più tardi p. Paolo Durào informa p. Pinho che suo fratello Antonio ha avuto una buona impressione dall'esame di Alexandrina. (vedi avanti, Cap. 230, n. 12)

Gesù insiste nella richiesta.

Ma la buona impressione avuta dall'inviato della Santa Sede non è sufficiente per decidere alla consacrazione, che non avverrà prima della fine del 1942! Quindi Gesù continua ad insistere presso Alexandrina. Riportiamo alcuni stralci delle Lettere a p. Pinho precedenti l'inizio del fenomeno della Passione rivissuta, quindi precedenti il 3-10-1938: due del novembre 1937 e uno dell'aprile 1938. (si sente dire da Gesù: - Figlia mia, ti ho scelta per cose molto sublimi! Mi sono servito di te per comunicare al Papa il desiderio che ho che sia consacrato il mondo a mia Madre Santissima. Io voglio che Ella sia onorata come me, poiché è mia Madre. Voglio che il mondo conosca il potere che Ella ha presso il trono divino... -Verrò a prenderti, ma non voglio venire prima che sia fatta la consacrazione del mondo a mia Madre Santissima... Io dissi: - O mio Gesù, pare che il Santo Padre non ascolti: tarda tanto! - E il Signore mi disse: - Sta tranquilla, riposa, figlia mia. Il Papa dà ascolto: verrà il giorno della glorificazione. Tutto quanto è mio è vittorioso, per quanto grandi siano le difficoltà. - Il tuo padre spirituale è un buon testimonio della angustia che ti faccio passare. Digli che scriva al Santo adre che io voglio la consacrazione del mondo alla mia Immacolata Madre, ma voglio che tutto il mondo sappia la ragione per cui Le viene consacrato. Voglio che si facciano penitenza e orazione. Sei tu che stai a placare la giustizia divina; è per questo che ti faccio soffrire così; e soffrirai molte volte questo martirio sino a che il mondo sia consacrato dal Papa. - A questo punto della Lettera Mexandrina descrive una visione di grandi rovine, con cose che cadono e che restano affondate nell'acqua. Segue un dialogo con Gesù: - Questo che vedi è il castigo preparato per il mondo... - O mio Gesù, e se il mondo sarà consacrato alla Mamma del Cielo, Voi non lo castigherete? - Soltanto grazie a Lei potrà essere salvo; e se esso farà penitenza e si convertirà!... - P. Pinho aveva già scritto una seconda volta al cardinal Pacelli, il 9 febbraio 1938, a titolo di informazione. Ora, dopo questa estasi, p. Pinho non osa più scrivere a Roma; ma ai primi di maggio, approfittando del Ritiro dei Vescovi portoghesi a Fatima, espone il Caso di Alexandrina e li convince a chiedere collegialmente al Papa la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Poi, in qualità di direttore del Segretariato Nazionale delle Congregazioni Mariane in Portogallo, si rivolge anche a nome delle Congregazioni stesse al Primate della Spagna, a quello di Columbia, a quello di Inghilterra per sollecitare uguale richiesta al Papa, se si degnassero di farla. Le tante sofferenze patite da Alexandrina prima del 3 ottobre 1938 sono in massima parte intime, poco palesi: sono ignorate al di fuori della ristretta cerchia dei conoscenti. Ecco perchè il Provinciale dei Gesuiti, p. Paolo Durào, nella postilla alla Relazione di suo fratello, p. Antonio, su Alexandrina, aveva scritto che, non essendovi un segno esterno che prova l'origine divina delle locuzioni, occorre agire con tutta la prudenza. Il «segno esterno» sarà dato da Gesù nel far rivivere la sua Passione ad Alexandrina, con mimica visibile a tutti, come abbiamo visto nei Capitoli 9° e 10°.

Secondo esame da parte della Santa Sede.

Alexandrina desidera tanto rimanere nascosta, come più volte abbiamo notato; vivere in intima solitudine il suo rapporto d'amore con Gesù: infatti nella famosa notte dal 2 al 3 ottobre 1938, mentre accetta di rivivere la Passione aggiunge «vorrei che non si sapesse», come abbiamo visto nel Cap. 9° (n.18). Ma Gesù ha un suo disegno che va rivelandole a poco a poco. La accontenta lasciandole invisibili le stigmate, per quanto molto dolorose, come si leggerà nei suoi Diarii più avanti. Gesù fa sì che le estasi di Passione si svolgano con atteggiamenti e movimenti espressivi, tali che possano essere chiaramente interpretati da chi assiste, come abbiamo visto. E vuole che veramente qualcuno assista e anche qualcuno di altamente qualificato. Vuole che siano quel «segno» di cui sentiva bisogno il p. Paolo Durào. Il suo scopo è che questo fenomeno mistico scuota molte coscienze e induca il direttore sphtuale a chiedere al Santo Padre la consacrazione del mondo alla Madonna. E. p. Pinho infatti si lascia indurre: «Un'altra volta scrivemmo a Roma, il 24 ottobre 1938, direttamente a Pio XI, dopo i fenomeni della Passione che cominciarono il 3 ottobre 1938 e che erano dal Cielo presentati come una nuova prova, da trasmettere al Papa, del fatto che Dio voleva la consacrazione ufficiale del mondo al Cuore di Maria.. E scriverà ancora direttamente al Papa, questa volta Pio XII, il 31 luglio1941. Come conseguenza, Roma interviene per studiare il Caso di Alexandrina una seconda volta, incaricando il canonico Manuel Pereira Vilar, laureato in filosofia e teologia e Rettore del Seminario di Braga. Leggiamo nell'Autobiografia di Alexandrina il resoconto di questo incontro. Il 5 gennaio 1939 ricevetti la visita del nostro signor parroco che accompagnava l'Ecc. Rev. signor Canonico Vilar. Questi, dopo di essermi stato presentato, rimase solo con me. Parlammo di varie cose del Signore per circa 2 ore; poi entrò nel vero argomento che lo aveva portato qui. Sua Rev. mi disse: - La mia visita deve meravigliare Alexandrina: non mi conosce. - Gli risposi sorridendo: - Io so con certezza perché vostra Rev. è venuta qui. - che egli aggiunse: - Dica, dica Alexandrina! - Allora dissi: - Viene per ordine della Santa Sede. - Era ciò che sentivo nella mia anima. Sua Rev. confermò dicendo: - È proprio così. - E mi presentò i documenti che gli erano venuti da Roma. Mi fece varie domande alle quali risposi. Non parlai della Passione, ma me ne parlò lui dicendo: - Mi pare che vi sia qualcosa d'altro che avviene da alcuni mesi. -Accennando alla Passione, manifestò il desiderio di venire ad assistervi: infatti venne subito il venerdì della settimana successiva (il 13 gennaio 1939). Ne parlai al mio direttore spirituale, che mi consigliò di parlare con tutta franchezza al canonico Vilar. Questi venne a visitarmi 4 volte, ma solo due volte per ufficio. Se non mi sbaglio, subito la prima volta mi disse: - Guardi, Alexandrina, mi sarebbe piaciuto averla conosciuta da molto, ma non avrei voluto venire nella veste in cui sono venuto. - Mi confidò il segreto della sua partenza per Roma, poiché in quel momento ne era a conoscenza solo il sign. arcivescovo. Siccome mi sentivo molto a mio agio nel conversare con lui e avevo tutto il permesso del mio direttore spirituale, parlammo molto, proprio molto di Gesù: mi sentivo come immersa in un abisso di santità e di cultura, cosa che mi capitava rare volte, anche con sacerdoti. Gli dissi che non parlavo così con altri signori sacerdoti, perché non era nel mio temperamento, ma con lui sì, per la fiducia che mi ispirava. Sua Rev. mi rispose: - Fa molto bene, Alexandrina, a non dire nulla a loro perché, se ne parlasse, non comprenderebbero. - Piansi quando Sua Rev. si congedò da me per partire per Roma. Mi promise di scrivermi da là dicendomi che sarei rimasta la sua mediatrice sulla Terra. Ricevetti da lui alcune lettere nelle quali mostrava di avere completa fiducia in me. (vedi avanti Cap.23°) Gli risposi che ci aiutavamo mutuamente con preghiere al Signore. Quello che ci interessa qui è mettere in evidenza come Gesù, proprio nell'estasi del 13 gennaio 1939 cui assiste il canonico Vilar, parla in modo chiaro del suo desiderio della consacrazione del mondo alla Madonna. Dal quaderno degli appunti della maestra Càozinha, che è pure presente in quel 13 gennaio, stralciamo quanto segue: (nell'estasi Alexandrina dice a Gesù): - Combatto per la vostra Causa? È per la consacrazione (del mondo alla Madonna)? - E Gesù risponde: - È necessario! Vogliono miracoli? Non ne ho dati altri? La prova é chira. - E Alexandrina: - È da tanto che la chiedete? Che cosa devo fare, Gesù? - E Gesù a lei: - Che tu soffra tutto questo Fino a che il Santo Padre si decida a fare ciò che Gesù chiede. - Il canonico Vilar, giunto a Roma, si dà da fare per la Causa della consacrazione, come risulta dagli stralci di sue lettere ad Alexandrina, riportati nel Capitolo 23°.

Satana tenta di ostacolare.

Data l'importanza della consacrazione del mondo alla Madonna, non c'è da stupirsi che Satana intervenga a tormentare Alexandrina, tentando di mettre i bastoni nelle ruote. Ecco due esempi di intimidazione, del febbraio 1939: Il demonio mi disse che il Santo Padre, dopo la morte si leverà a dire che è condannato per avere creduto a me e per avere quindi consacrato il mondo alla Madonna. ...Il demonio mi dice che io sono tanto scomunicata che neppure l'inferno mi vuòle, nè vuole il mio padre spirituale, né il signor canonico Vilar: sono tutti della stessa risma: mi credono! (dice il demonio): – Guai a loro e guai a te, mia f...(un titolo spregiativo) se la consacrazione del mondo verrà fatta! Vi sbriciolerò. – Che sbuffata, che digrignare di denti! E questo con molti titoli turpi! Questo comportamento di Satana indica chiaramente quanto bene può portare all'umanità tale consacrazione, che gli dà tanto fastidio...

Il mondo consacrato alla Madonna.

Ecco il 1942, anno in cui viene fatta la consacrazione. Il 22 maggio 1942 Alexandrina ode le seguenti acclamazioni: Gloria, gloria, gloria a Gesù! Onore e gloria a Maria! Il cuore del Papa è deciso a consacrare il mondo al Cuore. di Maria! Che grande fortuna e gioia per il mondo appartenere più che mai alla Madre di Gesù! Tutto il mondo appartiene al Cuore divino di Gesù; tutto apparterrà al Cuore immacolato di Maria.» Alla fine dello stesso mese, il giorno 29, durante l'estasi del venerdì, esce dal cuore di Alexandrina la seguente preghiera, che Deolinda ed Azevedo scrivono: «Ave Maria, Madre di Gesù! Onore, gloria, trionfo al tuo Cuore immacolato! Ave Maria, Madre di Gesù, Madre di tutto l'universo! Chi non vorrà appartenere alla Madre di Gesù, alla Signora della vittoria? Il mondo sta per essere consacrato tutto, tutto al tuo Cuore materno! Difendi, Vergine pura, difendi, vergine Madre, nel tuo Cuore santissimo tutti i tuoi figli.» Arriviamo al mese di ottobre 1942, mese in cui si realizza la consacrazione. All'inizio di questo mese Alexandrina si sente dire da Gesù: Presto, presto la consacrazione del mondo all'immacolato Cuore di Maria! Gesù ormai non chiede, ma ricorda agli uomini i suoi divini desiderii. Gesù ormai non chiede, ma indica agli uomini i mezzi, indica il cammino per salvare l'umanità. Presto, presto, si consacri il mondo alla sua Regina! Allora verrà la pace, il sole splenderà in tutta l'umanità. Gesù non viene meno a quanto promette... - Ed ecco finalmente la tanto attesa consacrazione! Riportiamo il seguente stralcio da «No Calvario de Balasar»: «...Tutto il mondo può ascoltare per radio in lingua portoghese, il 31 ottobre 1942, a conclusione del giubileo di Fatima (25° anniversario delle appanzioni della Madonna a Fatima, nel 1917), le parole del Santo Padre mentre consacra il mondo all'Immacolato Cuore di Maria. La consacrazione venne poi rinnovata solennemente nella Basilica di San Pietro l'8 dicembre 1942, festa dell'Immacolata Conezione.

Come Alexandrina vive questo tanto desiderato avvenimento.

Nella Lettera a p. Pinho del 7 novembre dello stesso anno 1942 si legge: .... Quando da un telegramma (inviatole da p. Pinho che era a Fatima) venni a sapere della avvenuta consacrazione del mondo alla cara Mamma celeste, Gesù mi permise di avere alcuni brevi momenti di consolazione. Fuori di me, non sapevo come ringraziare Gesù e la Mamma. Alzavo le mani al cielo e dicevo: benedetto Gesù; benedetta la Mamma! Mi pareva di andare io stessa a mettere il Santo Padre tutto intero nel Cuore di Gesù e della Mamma. Che gioia, che gioia!... Gesù stesso la esorta a gioire. Il Diario di quel 7 novembre inizia così: - Gioisci, figlia amata, gioisci, figlia cara con Gesù e con la tua cara Mamma: gioisci perché sono realizzati i desiderii di Gesù. Gioisci perché grandi benedizioni vengono sulla Terra colpevole... - Ma la gioia, per Alexandrina vittima, non può durare a lungo: solo brevi momenti di consolazione. Ben lungi da lei l'inorgoglirsi per la vittoria, ottenuta dopo tanti e tanto penosi sacrifici! Nella Lettera sopra citata, dopo l'esclamazione «che gioia, che gioia!» Alexandrina continua: Improvvisamente rimasi in una umiliazione tanto grande: mi sentivo tanto disprezzata e quel piccolo soffio di vita che ancora mi restava cominciò a diventare tanto nulla, tanto nulla, a sprofondarsi nella terra, fino a scomparire. Ma anche così in questo stato, il mio ringraziamento continuò. Recitai il "Magnificat" e feci accendere un lume in onore della Mamma celeste... Il 13 dicembre 1942 Alexandrina ha una visione che si può interpretare come il presentimento del trionfo della Madonna onorata col trasporto della sua statua di Fatima in aereo attraverso vani continenti. Ne parla nella Lettera del 2 gennaio 1943: All'alba del 13 dicembre, non fii sogno nè, penso, illusione, oh, no! Io vidi la Madonna di Fatima elevata a grande altezza, non so su che cosa. Attorno a Lei, in basso, un universo di gente: Ella guardava tutti con tenerezza. Rimasi fuori di me: mi parve di essere trasportata in un'altra regione.

 

   

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